Articolo pubblicato su F.I.E.F.S. – Federazione Italiana Educatori Fisici e Sportivi

Complicatissima, celata indagine psicologica riguardo la spontaneità del movimento istintivo umano.
Tutto sotto forma di incontro internazionale di nuoto su lunghe distanze per 48 ore.

Titolo articolo:

LA PRIMA “6 – GIORNI DI NUOTO” DEL MONDO

 

PREMESSA
Il nuoto è l’unico sport che può fregiarsi del titolo salvavita e, pertanto, si ritiene indispensabile il suo insegnamento già in età puerile. Ciò anche per impedire il maturare di quelle ansie acquatiche che si notano nella maggior parte degli adulti. Attività motoria che, analogamente al camminare, è sempre servita all’essere umano per i suoi spostamenti. Pertanto il nuoto, quale mezzo per raggiungere una qualsiasi programmata meta, risulta appartenere, analogamente al camminare, a quel ripetitivo gesto che si basa sulla gestione economica del movimento. Ovvero, ottenere la miglior conseguenza con il minor dispendio energetico.
Osserviamo la tecnica della voga veneta che, con un solo remo e senza fatica, concede al singolo gondoliere di spostare non indifferenti pesi di materiale. Similmente, possiamo paragonare il volo del passero con quello del gabbiano che, nel suo librarsi, ci riporta direttamente alle leggi fisiche di Bernoulli. Se poi noi umani entriamo nell’elemento acqua, è proprio la sua tridimensionalità che ci riporta a percepire, analogamente al gabbiano nell’aria, quella reciproca collaborazione fra la spinta idrostatica ed il nostro adattamento motorio. Ovvero, percezione, ricerca e ottenimento dell’economia del movimento.
Ed è proprio questo che, già ai primi approcci, va sfruttato nell’insegnamento del nuoto. La misura cronometrica, le virate perfette e le istruzioni strillate servono a ben poco. L’istruttore, come lo dimostrano i dati ricavati, deve osservare da sott’acqua l’esecuzione del movimento che, nella sua esecuzione, deve avvicinarsi il più possibile alla menzionata legge di Bernoulli. Solamente la prolungata esecuzione economica del nuoto, ovvero il giusto dialogo fra acqua ed essere umano, concedono all’autore una indescrivibile positiva sensazione.
Rivolgendosi al dialogo economico con l’acqua si apre la porta all’affascinante contatto naturale del nuoto in acque libere eliminando contemporaneamente le fobie che, su detti ambienti, vengono di conseguenza inventate.

 

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